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La scorsa settimana gli studenti fuorisede attendati alla “Sapienza” li ho visti pure io, andavo a un concerto universitario. Questa singolare protesta spontanea iniziata a Milano ha spiazzato la politica per la sua rapidità e le reazioni sono state di due tipi: immediata promessa di alloggi e sussidi per gli studenti, oppure accuse reciproche fra Governo, Regioni e Sindaci. Ma ce n’è anche una terza: la paura dei proprietari privati di venir espropriati o limitati nel loro diritto alla proprietà e al suo sfruttamento economico. Questa paura è subito rimbalzata alla Destra di governo – Salvini soprattutto – che evidentemente cura il suo elettorato. Mentre la Sinistra ha deciso con la Schlein di cavalcare la tigre, le preoccupazioni dei privati sono state amplificate dalla stampa di Destra, con toni accesi se non aggressivi. Non è mia abitudine polemizzare con un certo giornalismo, ma mi ha sorpreso l’astio di Daniele Porro, il quale nel suo sito ufficiale pubblica ben sei articoli contro gli studenti in tenda e chi li appoggia. Questi alcuni titoli: Ipocrisia Avvenire: predica sulle tende, ma i preti affittano a peso d’oro; Studenti in tenda, i politici che solidarizzano sono peggio di loro; “Facevo 4 ore di viaggio”. Cari studenti in tenda, leggete qui; Studente in tenda, quanto mi costi: ecco i dati (che nessuno mostra). Sorprende non tanto la paura del nuovo, della protesta – è un classico della destra – ma la miopia politica. Quelle migliaia di studenti fuorisede sfruttati da affittacamere più o meno regolari e penalizzati ora dal turismo B&B, che ha levato dal mercato degli alloggi per studenti fuorisede migliaia di appartamenti, sono comunque la futura classe dirigente. Ma non lo ha capito neanche la Politica, che non ha programmato per tempo un buon sistema pubblico o convenzionato di alloggi studenteschi, magari ristrutturando vecchie caserme, recuperando edifici inutilizzati o stipulando convenzioni con albergatori professionali. I privati ora hanno paura, ma all’edilizia pubblica e sociale devono comunque pensarci lo Stato, le Regioni e i Comuni.