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Tra gli innumerevoli artisti di valore vogliamo ricordare Giovanni Antonio Burrini (Bologna 1656-1727).Fu artefice fantasioso e originale del rinnovamento artistico della sua città introducendo elementi di ricco cromatismo barocco,come in queste due figure magistralmente risolte con pennellate rapide, dense, efficaci, degne del virtuosismo di un Tintoretto!

Colgo ispirazione dalla dotta segnalazione di un amico di riportare all’attenzione l’artista Allegretto Nuzi (Fabriano 1315- 1373). Vissuto artisticamente tra Firenze e Siena ne ha condiviso modi e ispirazione, dalla raffinata eleganza della scuola senese alla solida composizione fiorentina. Di questa splendida “Madonna con Bambino” risalta la calda affettività del sentimento nel contesto di tradizionale ieratica spiritualità.

..Purtroppo da lì,dalla Pop Art, nasce tutto il contesto discutibilissimo di certa arte contemporanea…Fu l’alibi iniziale che poi giustificò una alluvione di pretesi artisti e pretesi “eventi” basati sulla banalità, anzi sulla sciatteria, elevata a folgorante opera d’arte,senza alcuna autentica interpretazione e trasformazione estetica: contrabbandare una ideuzza concettuale a risoluzione finale senza nessun lavoro e travaglio di ricerca sulla materia in cui l’artefice da sempre si era misurato nel trasformare la realtà a sua immagine e somiglianza…

Agnolo degli Erri – Modena 1420/1497?

Rampollo di una famiglia di artigiani e artisti (ne rappresentò la terza generazione), fu protagonista, col fratello Bartolomeo, del tardo gotico modenese pur introducendo i nuovi elementi delle forme rinascimentali. Molte le sue tavole, probabilmente di grandi polittici oggi smembrati, come questa di “domenicano in preghiera” ancora con curiosi richiami giotteschi e con preziosità tipiche della narrativa gotica.

Marco Meloni, chiamato anche “il Meloncino” o “il Carpigianino” (  nato a Carpi tra gli anni ’70 e ’80 del ‘400- morto a Modena intorno al 1541). Artista di notevole qualità tecnica, molto si ispirò al Perugino,del quale probabilmente ebbe conoscenza diretta. Lasciò eccellente testimonianza di sé nella chiesa di San bernardino dove si distingue la pala con Madonna Bambino e Santi (1504) dove l’impronta peruginesca si nota nella dolcezza e armonia delle figure mosse da un unico sentimento, nella trasparenza di un limpido cromatismo, ma forse ancor più sua e originale la straordinaria fantasia del paesaggio di fondo con le sue favolose architetture e il ricco piedistallo su cui è assisa la vergine.

Adolphe Joseph Monticelli – Marsiglia 1824-1886.

Di origine italiana, in parte seguace della cosidetta “Scuola di Barbizon” di cui subì l’influenza.Artista originale (e ancora tutto da rivalutare), alternò momenti di lucida genialità ad altri lavori più modesti. Usò una pittura densa e corposa,quasi plastica,preconizzando la rivoluzione stilistica di van Gogh..Leggendo la celebre analisi del critico  Albert Aurier che genialmente intuì il valore artistico dell’ancora quasi sconosciuto van Gogh, ricevette da quest’ultimo la sconcertante risposta di “non meritare” tanta considerazione” dovendo riconoscere la sua ammirazione per il suo maestro elettivo Monticelli a cui doveva gran parte della sua ispirazione!

Giuliano Presutti o anche Presciutti o Giuliano da Fano (1490?Fano-1557?Ancona). Operante sopratutto nelle Marche e in Umbria, influenzato dalla scuola umbra del primo Rinascimento (Perugino).Si sa per certo allievo di Antonio Solario e Vittore Crivelli, di ampio respiro sopratutto negli sfondi paesaggistici. Notevole questa sua “Visitazione” (1557) del Duomo di Pesaro, su tavola, dove si produce nella ricca invenzione architettonica e naturalistica di una prospettiva che incornicia le figure che ricordano prepotentemente la celebre “Visitazione” del Pontormo

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